Si fa presto a dire “Una Macchia”

Le melanosi sono dovute ad un accumulo di melanina nei cheratinociti e/o ad una crescita del numero e delle dimensioni dei melanociti. Si dividono, a seconda della sede del pigmento, in epidermiche (superficiali), dermiche (più profonde) e miste quando la pigmentazione è presente in entrambe le sedi

Lesioni superficiali

Lentiggini

Il volto è spesso sede di lentiggini, lesioni di piccole dimensioni 1-3 mm., che possono manifestarsi già negli adolescenti, sono difficili da distinguere dalle efelidi, che però sono legate al fototipo, sono familiari e si localizzano solo in sedi fotoesposte.

La grande maggioranza, delle lentiggini del volto (e non solo) per le quali è richiesto un consulto dermatologico sono le lentiggini solari o senili. Sono indotte dall’esposizione alla luce solare e alle lampade UV e sono presenti in oltre il 90% della popolazione con più di 60 anni; a differenza delle efelidi non spariscono d’inverno

Macchie caffè-latte

Il 20% della popolazione presenta macchie marrone chiaro, circoscritte del diametro da 2 mm a 20 cm., che sono insorte subito dopo la nascita. Generalmente non hanno alcun significato patologico, ma talora si possono associare a malattie congenite, la più frequente delle quali è la neurofibromatosi.

La presenza di più di 6 macchie caffè-latte in un bambino deve portare obbligatoriamente ad una serie di accertamenti (vis. neurologica, oculistica…) per escludere un eventuale interessamento extra cutaneo.

 

Lesioni profonde

Sono iperpigmentazioni dovute a presenza di melanina nel derma, sono presenti in molte situazioni: macchie mongoliche, disordini metabolici (emocromatosi, amiloidosi), esiti di malattie infiammatorie (lichen planus, lupus eritematoso).

Caratteristica del volto, collo, dorso delle mani ed avambracci è la Melanosi di Rihel dovuta a sostanze chimiche contenute nei cosmetici.

Lesioni miste

Altra pigmentazione frequente e conosciuta è il melasma, che è una pigmentazione acquisita che interessa esclusivamente le zone foto esposte. Le macchie sono simmetriche localizzate alla fronte alle guance o al labbro superiore. Il colorito varia dal marrone più o meno scuro al grigio o al bluastro.

Si tratta di una lesione mista epidermico dermica, quindi a diversa profondità il che complica il trattamento.

Le cause sono molteplici: la gravidanza, l’assunzione di contraccettivi orali, disfunzioni endocrine, carenza alimentare, fattori genetici, alterazioni epatiche, uso di farmaci cosmetici

Il melasma peggiora con l’esposizione solare e con le esposizioni a lampade UV a e C.

Altre lesioni di tipo misto sono anche tutte le pigmentazioni dovute a farmaci o da agenti chimici.
L’elenco è assai lungo:
1. Farmaci come la minociclina
2. Fotosensibilizzanti come il bergamotto contenuto in profumi e cosmetici
3. Catrame, oli e vari idrocarburi (esposizione professionale)
4. I metalli possono dare pigmentazione (non melanica) argento, oro, mercurio, arsenico, piombo, bismuto.
5. I caroteni assunti con la dieta possono dare colorazione gialla della cute (xantoderma).

Terapia

Nella terapia delle melanosi del volto è di importanza preminente l’eliminazione dei fattori predisponenti, vale a dire riduzione dell’esposizione solare, l’uso di filtri solari ad alto grado di protezione, sospensione degli estroprogestinici e dei farmaci foto sensibilizzanti (per esempio i diuretici tiazidici usati negli ipertesi o le tetracicline spesso impiegate nella terapia dell’acne).
Nella terapia locale delle iperpigmentazioni del volto si usano numerosi prodotti ad azione depigmentante .
L’idrochinone inibisce i meccanismi di formazione della melanina e induce una distruzione selettiva dei melanosomi e dei melanociti; si usa in preparazioni locali a varie concentrazioni, in associazione spesso con altri prodotti quali l’acido retinoico e l’ idrocortisone.
L’efficacia dell’idrochinone è dimostrata in molti lavori; è tollerato abbastanza bene anche se talora può determinare irritazione può allergia da contatto.
Dal 2000 non si può più usare nei cosmetici depigmentanti, lo si può ottenere in farmacia solo su presentazione di ricetta medica
L’acido azelaico ha un’attività antiproliferativa e citotossica sui melanociti iperattivi e anormali non ha alcuna azione sulla pelle sana. Ha un efficacia comparabile a quella dell’ idrochinone.
L’acido retinoico ha un effetto depigmentante riconosciuto nel melasma, dovuto sia ad una diminuzione della melanina epidermica che ad un aumento del turnover cellulare .
Pur se con un valore scientifico meno provato nella terapia delle pigmentazioni dell’auto sono usate altre sostanze: l’acido cogico, un metabolita fungino che inibisce l’attività in vitro della tirosinasi e la glabridina principale costituente della frazione idrofobica dell’ estratto di liquirizia.

Trattamenti fisici

I peeling chimici superficiali e profondi fenolo acido tricloroacetico resorcinolo e alfaidrossiacidi permettono un miglioramento delle pigmentazioni del volto.

Non sono però esenti dagli effetti collaterali tipici dei peelings: cicatrici ipertrofiche, iperpigmentazioni, depigmentazioni definitive.

Il laser rappresenta un’arma molto efficace nel trattamento delle iperpigmentazioni, si basa sulla capacità di indurre una fototermolisi selettiva della melanina con minimo danno dei tessuti circostanti. Fra i vari tipi di laser un ruolo centrale svolgono quelli q-switched, che hanno la caratteristica di colpire il bersaglio con un’energia altissima per un tempo brevissimo, con notevole efficacia nell’eliminazione del pigmento risparmiando la cute circostante.

La crioterapia pur avendo una sua efficacia nel trattamento delle lentiggini lo riveste ormai solo un interesse storico.

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